mercoledì 5 gennaio 2011

Raffaelo Sanzio-'Extase de Santa Cecilia'

  • Extase de Santa Cecilia,conhecido tambem como Santa Cecilia entre os Santos Paulo,Joao Evangelista,agostinho e Madalena,bela Pintura do mestre Raffaelo Sanzio feito a òleo sobre tela e depois transportado em painel entre os anos 1514 e 1516. A sua Medida é de 2,38x1,50; se encontra na cidade Italiana de Bolonha na Pinacoteca Nacional.                                                      A sua realizaçao foi encomendada por Elena Buglioli dall'Olio.uma nobre burguesa,com o interesse direto do entao Cardeal Antonio Pucci,para uma capela da igreja de Sao Joao al Monte.Contudo,a representaçao dos instrumentos musicais aos pés da Santa é atribuido,segundo o pintor e escritor  VASARI(Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori - Vita di Giovanni da Udine pittore, 1568),,a Giovanni da Udine,ajudande de Raffaello.O quadro representa um dos mais destacaveis do Renascimento,se bem que o pintor era destacavél em tudo aquilo que pintava.Vale a pena conhescer a Pinacoteca Nacional que sostem tantas outras obras prima de grandes méstres como Perugino,Giotto,Tiziano,Parmigianino e tantos outros. A foto ali comigo ao lado é de Dezembro de 2010.

lunedì 3 gennaio 2011

Perseo. di Benvenuto Cellini. Firenze

Collocata sotto la Loggia dei Lanzi, la scultura rappresenta Perseo in piedi sul corpo di Medusa, appena decapitata con la spada impugnata nella mano destra, mentre la sinistra solleva trionfante la testa del mostro tenuta per i capelli.
Posta su un alto piedistallo ornato da bellissimi bronzetti (copie di originali conservati al Bargello) è stata ideata in modo da guardare in basso verso lo spettatore. Insieme al gruppo del ratto delle Sabine, del Giambologna, è l'unica statua conservata nelle Logge dell'Orcagna ad essere stata concepita espressamente per quella collocazione. Sulla nuca della statua, in posizione estremamente defilata, è presente un dolente autoritratto del Cellini. Il piedistallo, rimosso nel XX secolo e sostituito con una copia, è un capolavoro in sé: nella finezza dei piccoli bronzetti rappresentanti divinità connesse al mito di Perseo si manifesta tutta l'abilità del Cellini orefice nel lavoro in piccola scala.
Commissionata da Cosimo I dopo il suo insediamento come Duca della città, fu realizzata tra il 1545 e il 1554. La statua che si ammira oggi è quella originale ed è stata spostata solo in occasione di una profonda pulitura e restauro conclusosi nel 1998.
Direttamente collegata per tema alla vicina Giuditta e Oloferne di Donatello, in realtà si discosta profondamente dalla misura del primo Rinascimento abbracciando lo spiccato titanismo tipico del periodo detto manierismo, quando gli scultori imitavano le grandiose opere di Michelangelo.
Il Perseo ha anche un significato politico, come la maggior parte delle statue poste sulla piazza: rappresenta infatti l'affermazione del Duca che dà un "taglio" alle esperienze reppublicane, rappresentate da Medusa. Dal corpo di Medusa escono infatti i serpenti, allusione alle proverbiali discordie cittadine che avevano da sempre minato una vera democrazia.
Nonostante la fama, dovuta soprattutto alle circostanze della fusione (vedi infra), la critica è tutt'altro che unanime nell'acclamare il Perseo come un capolavoro del manierismo; si imputa alla statua la sua posa languida e l'eccessiva cura dei particolari, tipica dell'orafo che ha preso in ultimo il sopravvento sullo scultore. In particolare la critica mette in evidenza quanto i due bozzetti conservati, uno in cera e uno in bronzo, entrambi al Museo Nazionale del Bargello, siano superiori per plastica ed inventiva nella posa. (fonte: Wikipedia)

Fontana di Nettuno,di Ammannati-Firenze

Nel 1559 Cosimo I de Medici bandì un concorso per creare la prima fontana pubblica di Firenze, al quale parteciparono i più importanti scultori fiorentini dell'epoca: Benvenuto Cellini,Baccio Bandinelli,Vicenzo Danti, Bartolomeo Ammannati e il Giambologna. Venne scelto il Nettuno dell'Ammannati perché giudicato più significativo nell'esaltare i gloriosi traguardi marinari raggiunti in quei decenni dal Granducato di Toscana, con la presa di Pisa, la progettazione di Livorno e la fondazione dell'Ordine di S. Stefano deputato a combattere i turchi nel Mediterraneo per la sicurezza dei traffici di persone e merci.
Il punto scelto era l'angolo di palazzo Vecchio, che era il punto focale delle due ali di piazza della Signoria, incrociate ad angolo retto e fino ad allora disgregate in due aree separate.
Per far arrivare l'acqua alla fontana venne appositamente costruito un ingegnoso acquedotto, che dalla Fonte alla Ginevra, presso la porta San Giorgio in Oltrarna, scendeva a valle attraversando poi il fiume sul ponte di Rubaconte, arrivava in piazza Peruzzi e scorreva verso piazza della Signoria in Borgo dei Greci.
L'apparato scultoreo venne eseguito tra il 1560 e il 1565: l'Ammannati, che aveva avuto uno studio provvisorio sotto la loggia della Signoria, sfruttò anche i disegni di Baccio Bandinelli, nel frattempo morto nel 1560. Fu inaugurata in occasione delle nozze tra Francesco I de Medici e la granduchesa Giovanna d'Austria il 10/12/1565. La vasca venne completata nel 1575.
La fontana ha subito numerosi danni nei secoli. Fu usata come lavatoio nel XVI secolo e fu oggetto di vandalismi il 25/01/1580. Nel 1592 fu apposta la ringhiera di protezione.
Una targa sulla parete di Palazzo Vecchio datata 1720 vieta di "fare sporchezze di sorta alcuna, lavare in essa calamai, panni o altro né buttarvi legnami o altre sporcizie".
Durante il carnevale del 1830 fu clamorosamente rubata la statua di un satiro del Giambologna; il furto fu operato da un gruppo di buffoni che, dopo aver a lungo ballato attorno alla fontana, avevano mascherato la statua come uno di loro portandola via, probabilmente all'estero; da allora se ne sono perse le tracce. Danneggiata dai bombardamenti dei Borboni nel 1848, fu infine deturpata il 4/8/2005, quando un vandalo vi si arrampicò a tarda notte, cadendo rovinosamente dopo aver tentato di aggrapparsi alla mano destra col bastone, che si staccò scheggiando anche la vasca sottostante; per il restauro si dovette attendere le condizioni climatiche favorevoli e fu concluso solo nella primavera del 2006. (fonte: WIKIPEDIA)

Fontana di Nettuno di Geambologna-Bologna,Italia

                                                                                         
La fontana del Nettuno è una fontana monumentale che si trova in piazza Nettuno. Per via delle dimensioni della statua, i bolognesi la chiamano familiarmente "il Gigante". La fontana, terminatta nel 1565, è fatta in bronzo del dio Nettuno ed è stata realizzata per mano dello scultore fiammingo Jean de Boulogne da Douai, conosciuto poi come il Giambologna.
La statua fu promossa dal Cardinale Legato di Bologna Carlo Borromeo, il quale volle risistemare l'area di Piazza Maggiore, con l'aiuto del vescovo Pier Donato Cesi.
Essa avrebbe voluto simboleggiare il felice governo del neo eletto papa, e zio materno di Borromeo, Pio IV.