mercoledì 18 dicembre 2013
domenica 15 dicembre 2013
domenica 8 dicembre 2013
giovedì 17 ottobre 2013
Maestri del rinascimento a San Paolo Brasile-Mestres do renascimento em Sao Paulo Brasil
( IT.) San Paolo si appresta ad accogliere una grande mostra dedicata al Rinascimento italiano – “I maestri del Rinascimento. Capolavori italiani” – che dal 13 luglio al 23 settembre 2013, presso il Centro Cultural Banco do Brasil, presenterà al pubblico brasiliano e internazionale la straordinaria ricchezza dell’arte italiana nel momento del suo massimo splendore, attraverso 57 capolavori, provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private, di 50 tra i più grandi maestri del Rinascimento.
L’esposizione, che sarà successivamente trasferita anche a Brasilia, dal 12 ottobre 2013 al 5 gennaio 2014 sempre presso il Centro Cultural Banco do Brasil, è curata da Cristina Acidini, insieme a Giovanna Damiani, Maria Rosaria Valazzi, Alessandro Del Priori, Stefano Petrocchi, Marcello Toffanello e Marco Bona Castellotti, a cui si devono i saggi introduttivi delle sei sezioni dedicate a Firenze, Roma, Urbino, Ferrara, Venezia e Milano e l’Italia del Nord.
La mostra è organizzata da Civita e StArt con la collaborazione di Base 7, la società brasiliana con cui Civita ha consolidato un rapporto di cooperazione, che curerà tutte le attività in Brasile.
La mostra si aprirà con una sezione dedicata a Firenze, che è senza dubbio la culla del Rinascimento, e nelle sezioni successive documenterà la sua fioritura, che coinvolge un universo molto più ampio, con linguaggi artistici diversificati e soprattutto con una irripetibile concentrazione di grandi maestri, che le corti italiane si contendono come vere e proprie star.
Emblematico è il percorso di Raffaello tra Urbino, Firenze e Roma, documentato in mostra con tre opere dipinte nelle diverse epoche, che permetteranno di seguire la sua parabola artistica, breve ma dirompente per lo svolgere di tutta l’arte italiana.
Raffaello, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Tiziano sono in qualche modo entrati nel mito, icone assolute della storia dell’arte. Ma insieme a loro l’Italia è percorsa in lungo e in largo da una eccezionale quantità di artisti e di botteghe, che danno vita ad un’immensa produzione artistica, di cui la mostra è una piccola ma significativa campionatura.
Insieme alle figure degli artisti e ai tratti salienti dei diversi centri rinascimentali, la mostra cercherà di far conoscere l’evoluzione che ha caratterizzato un secolo di storia a cavallo del 1500.
La mostra propone quindi un viaggio nel tempo, alla scoperta dei maestri e dei loro capolavori, ma è anche un invito a conoscere l’Italia, le sue città, le chiese, i palazzi e i grandi cicli di affreschi, evocati in mostra da un suggestivo filmato.
( BR.)Após o sucesso em São Paulo, com mais de 317 mil visitantes em 79 dias, o CCBB Brasília recebe entre os dias 12 de Outubro a 5 de Janeiro de 2014 a exposição Mestres do Renascimento: Obras-primas italianas. São 57 obras de um dos mais influentes movimentos artísticos da história da humanidade. A mostra inédita apresenta um panorama do florescimento cultural dos séculos XV e XVI, que, marcado pela revalorização da cultura clássica, apresentou ao mundo mestres como Rafael, Ticiano, Tintoretto, Leonardo da Vinci e Michelangelo.
São inúmeras obras de grandes mestres do Renascimento presentes na exposição, como o Cristo benedicente (Cristo abençoando), de Rafael,Maddalena,de Ticiano, Sant'Agostino scrivente (Santo Agostinho escrevendo) de Sandro Botticelli, Testa di Madonna (Cabeça da Virgem) de Rafael, O maravilhoso Leda ed'il cigno (Leda e o cisne) de Leonardo da Vinci, Annunciazione de Giovanni Bellini, dentre outras obras-primas dos mais renomados pintores do Renascimento.
A exposição tem curadoria da historiadora da arte Cristina Acidini, superintendente para o Patrimônio Histórico, Artístico e Etno-antropológico e para o Museu da Cidade de Florença. Mestres do Renascimento: Obras-primas italianas é um projeto da Base7 Projetos Culturais, idealizado pela Start e com coordenação geral da Civita.
martedì 15 ottobre 2013
Magie dell'India a Ca dei Carraresi
MAGIE DELL'INDIA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
in mostra a Ca' dei Carraresi - Via Palestro, 33 - Treviso
|
Mattia Preti - Torino - Venaria Reale
Tra Caravaggio e Luca Giordano
In occasione del quarto Centenario della nascita dell'artista calabrese Mattia Preti, su iniziativa della Regione Calabria e in accordo con il Comitato per le celebrazioni del IV Centenario della nascita di Mattia Preti presieduto dal noto critico e storico dell'arteVittorio Sgarbi, La Venaria Reale promuove una grande mostra: Il Cavalier calabrese Mattia Preti. Tra Caravaggio e Luca Giordano.
La mostra, allestita nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria dal 16 maggio al 15 settembre 2013, propone un'importante selezione di opere del pittore calabrese, uno dei maggiori esponenti dell'arte italiana del Seicento, nominato "Cavaliere di Malta" da papa Urbano VIII. L'evento apre in concomitanza con il Salone Internazionale del Libro di Torino, dove la Regione Calabria è ospite d'onore.
Il percorso espositivo della mostra, ideato da Vittorio Sgarbi e da Keith Sciberras, professore di Storia dell'Arte all'Università di Malta, si snoda attraverso oltre 40 capolavori provenienti da circa 25 prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane, maltesi e inglesi, presentati insieme ad importanti dipinti di Caravaggio e Luca Giordano che documentano le fonti, le influenze e gli esiti dell'originale ricerca pittorica di Preti.
La mostra è infatti aperta da una delle opere più note di Caravaggio: il Riposo durante la fuga in Egitto, proveniente dalla Galleria Doria Pamphilj di Roma, datata al 1595-1596. Quest'opera giovanile realizzata dal genio lombardo da poco arrivato a Roma, di straordinaria novità e qualità inventiva, contiene in nuce il "naturalismo" che tanta influenza avrà sulla pittura successiva. In occasione della mostra di Preti, La Venaria Reale è orgogliosa di presentare al suo pubblico questo straordinario capolavoro di Caravaggio proveniente da una delle collezioni private più famose al mondo che è stata esposto nella grande antologica dedicata a Caravaggio tenutasi alle Scuderie del Quirinale nel 2010 per il quattrocentesimo Anniversario della morte del Merisi.
Mostra in collaborazione con Regione Calabria e Comitato per le celebrazioni del IV Centenario della nascita di Mattia Preti. Realizzata dal Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale, con il supporto della Repubblica di Malta.
A cura di Vittorio Sgarbi e Keith Sciberras.
A cura di Vittorio Sgarbi e Keith Sciberras.
DOVE: Sale delle Arti, I piano
QUANDO: Dal 16 maggio al 15 settembre 2013
I giorni di visita sono i medesimi della Reggia.
Dal 18 giugno al 18 agosto la mostra è aperta con gli orari estivi che prevedono ingressi anche in tarda serata.
I giorni di visita sono i medesimi della Reggia.
Dal 18 giugno al 18 agosto la mostra è aperta con gli orari estivi che prevedono ingressi anche in tarda serata.
La foto qua sopra è della occasione della mia visita ad agosto 2013.
lunedì 2 settembre 2013
Caravaggio - Descanso na Fuga para o Egito
Esta sem duvida foi uma das primeiras obras do artista e também uma das raras paisagens do italiano.
A herança da Lombardia e aquela Veneziana sao evidentes no tratamento da paisagém e nas tonalidades luminosas, antes do "escuro" do pintor , esta retrata um momento de paz e harmania entre o homem , a natureza e o Divino onde a mae nana seu filho com delicadeza, uma das tantas que o irrequieto pintor ilustraria. Provavelmente esta obra foi adquirida por Pamphili no inicio do século XVII.
A foto comigo diante do quadro é de agosto de 2013 em ocasiao da mostra: 'Mattia Preti , tra Caravaggio e Luca Giordano' , Reggia em Venaria Reale -Turim
giovedì 20 giugno 2013
Denominaçoes Evangélicas de Rio Preto
Porém volto a afirmar que o BLOG e seu assinante nao tem nenhum pré-judicio ou preconceito com a fé alheia e faz tao somente demononstrar o 'por que' de tanta divergencia. Como diz a Biblia "Um sò Deus,uma sò fé!"
Denominaçoes Evangélicas de Rio Preto - 160
160 IGREJA MISSAO VIDA. Incrível mas estamos já com 160 denominações diferentes em Rio Preto.
obs. Virou "Igreja Evangélica Família de Deus" ver Denominações 170
Denominaçoes Evangélicas de Rio Preto - 157
157 - COLUNA DE FOGO
Obs. Post substituido em 2022 pois o antigo era a "Igreja Pentecostal de Jesus Cristo" que já havía neste marcador (ver Denominações 196) no entanto é mais uma em São José do Rio Preto
domenica 2 giugno 2013
venerdì 31 maggio 2013
Denominaçoes Evangélicas de Rio Preto - 153
153-Igreja Evangélica LUTERANA LIVRE
R. Auriflama 3379-Eldorado- Rio Preto
Faço notar que nao é a "Ig. Ev. Luterana" (Denominaçoes Evangélicas de Rio Preto-4),é uma igreja independente desta ultima pois em seu SITE oficial està escrito o que segue;
Com a imigração de colonos escandinavos à América do Norte no século XIX foi enviado pastores luteranos das igrejas estatais para atenderam às necessidades religiosas. Por causa da influência Pietista e a liberdade religiosa da América houve movimento por parte de alguns para organizar uma Igreja Luterana que incorporasse os princípios do Pietismo tais como: a participação ativa dos leigos, o estudo da Bíblia, evangelismo e a vida separada das coisas mundanas. Sob a orientação dos professores George Sverdrup e Sven Oftedal do Seminário de Augsburgo em Minneapolis, E.U.A. formulou-se "O Princípios Fundamentais de uma Igreja Luterana Livre" em 12 de junho de 1897, iniciando oficialmente esta denominação. A palavra "livre" foi usada para indicar que cada congregação era independente, mesmo trabalhando juntos numa associação religiosa.
Através do zelo evangelístico e visão missionária desses fundadores a Igreja Luterana Livre cresceu contando no início de 1950 com quase 400 igrejas nos Estados Unidos, Canadá, China e Madagascar, além de vários hospitais e colégios. Porém, a partir de 1955 houve um movimento por parte de alguns para uniram-se com outra denominação luterana formando assim uma igreja maior. Esta idéia foi combatida por várias razões:
1) estas denominações pertenciam ao Conselho Mundial das Igrejas que incluia grupos que não podiam ser considerados evangélicos;
2) a teologia da nova igreja não refletia os princípios do Pietismo nem uma interpretação conservadora da Palavra de Deus;
3) a liberdade e autonomia das igrejas locais seria perdido na união;
4) e a forma do culto simples seria comprometido ao unirem com um grupo que enfatizava um culto mais litúrgico.
Através do zelo evangelístico e visão missionária desses fundadores a Igreja Luterana Livre cresceu contando no início de 1950 com quase 400 igrejas nos Estados Unidos, Canadá, China e Madagascar, além de vários hospitais e colégios. Porém, a partir de 1955 houve um movimento por parte de alguns para uniram-se com outra denominação luterana formando assim uma igreja maior. Esta idéia foi combatida por várias razões:
1) estas denominações pertenciam ao Conselho Mundial das Igrejas que incluia grupos que não podiam ser considerados evangélicos;
2) a teologia da nova igreja não refletia os princípios do Pietismo nem uma interpretação conservadora da Palavra de Deus;
3) a liberdade e autonomia das igrejas locais seria perdido na união;
4) e a forma do culto simples seria comprometido ao unirem com um grupo que enfatizava um culto mais litúrgico.
giovedì 30 maggio 2013
Denominaçoes Evangélicas de Rio Preto - 151
151 - Igreja Evangélica Pentecostal GILEADE no Sao Deocliciano em Rio Preto.
A 20 mts. tem a 'ASSEMBLEIA'
A 20 mts. tem a 'ASSEMBLEIA'
mercoledì 29 maggio 2013
Denominaçoes Evangélicas de Rio Preto - 150
150 - Ig. Bat. BOAS NOVAS no Jd. Cidade Nova. Incrivel mas ja estamos em 150 denominaçoes diferentes em Sao Josè do Rio Preto,como diz o marcador; "A gosto do consumidor" .
martedì 28 maggio 2013
domenica 26 maggio 2013
lunedì 20 maggio 2013
Denominaçoes Evangélicas de Rio Preto - 140
140 - Igreja Pentecostal Em Busca do Senhor Jesus
Se nota que em "Denominaçoes Evangélicas de Rio Preto 136" era uma outra igreja.
Nesta minha visita a Rio Preto aproveitei pra tirar algumas fotos que postarei aqui.
Jà estamos em 140.
San Donà campione regionale Under16 Femminile
CASTEFRANCO VENETO - E' del Service Med Imoco Volley San Donà il titolo
2012/2013 Under16 Femminile. La formazione veneziana, trascinata da Chiara De
Bortoli (top scorer della serata con 33 punti), si è laureata campione regionale
superando per 3-2 al termine di un match infinito il Brunopremi.com Bassano
nella finale giocata nel Palazzetto dello Sport di Castelfranco Veneto, e
vendicando così il ko dell'anno scorso, poi sfociato con lo scudetto bassanese;
scudetto che la banda di Kamelia Arsenov, sconfitta nonostante una Giulia
Calamai da 22 punti, dovrà difendere dal 30 maggio al 2 giugno in quel di
Chioggia, sede delle finali nazionali, alle quali parteciperà ovviamente anche
il Service Med, uscito vincitore da una battaglia semplicemente epica.
I SET - C'è la diagonale Carraro - Lamartina a comandare il gioco di Davanzo, che sceglie Masiero e De Bortoli alla mano, Cibin e Cesario Greggio posti 3 e Guerrato libero. Arsenov ha le idee chiare: Veronica Zanon - Dissegna diagonale offensiva, Comunello e Sgarbossa schiacciatrici-ricevitrici con Bresolin e Calamai al centro a sfruttare le ricezioni del libero Scanavacca. I primi scambi sono semplicemente pazzeschi, sintomo della grandissima voglia delle due squadre di portare a casa il titolo. Sgarbossa inizia a martellare nonostante il buon muro veneziano, imitata dall'altra parte da De Bortoli; il ritmo è incalzante e le giocate qualitativamente eccellenti: a Lamartina risponde Bresolin, ma è soprattutto la fretta a giocare le carte peggiori di un mazzo biancoblu ottimo. Lo capisce Davanzo, che sull'attacco forzato e out di De Bortoli (8-11) chiama il primo time out, venendo premiata con l'ace di Cesario Greggio per l'11 patta. San Donà torna più lucida in campo anche dopo il sorpasso e seguente chiacchierata di Arsenov, inaugurando un punto a punto che, vivendo anche di qualche errore, sfocia nel break decisivo a partire dal 15-15: Masiero graffia la parallela, Lamartina il muro bassanese, entrambe trovando fortuna; quella che non ha Sgarbossa, per due volte fermata dal nastro in attacco plasmando il 20-16 con cui si apre l'ultimo rettilineo. Il Service Med tocca il +6, ma proprio lì le leonesse ruggiscono fino al 23-21, che spaventa sì le lagunari, ma non Cesario Greggio, che in primo tempo procura 3 set ball. Il primo lo annulla Comunello, il secondo lo trasforma Carraro, che sfrutta un errore in ricostruzione delle giallorosse per mettere giù il 25-22 finale.
II SET - Quello che era stato il tallone d'Achille di Bassano nel set precedente, la ricezione, si dimostra croce anche al rientro in campo per Comunello e compagne. 4-0 subito con il fortunoso ace di Masiero aiutato dal nastro, per una forbice che si apre ancora sulla ricezione fallosa di Sgarbossa nel turno dai 9 metri di Cesario Greggio. Bassano si risveglia dall'incubo sul 9-2, in un rovo di spine che per le venezine è in realtà un comodo cuscino; Calamai e Dissegna provano a suonare la carica ricucendo fino al -4, ma a fare la differenza è un momento di appannamento dell'Imoco: cadono tre palloni sanguinosi e sul 12-10 Davanzo decide di parlarci su, senza però trovare le risposte sperate: la parità giunge al 12, ma invece di cavalcare l'onda, Bassano si ferma, dando ossigeno alla ripresa biancoblu. Dal 13-13 al 16-13; dal 16-15 al 18-15, in un'altalena infinita di punteggio e palpitazioni. De Bortoli si carica le compagne sulle spalle e firma tre punti pesantissimi (saranno 9 a fine periodo) compreso l'ace del 20-17 che scalda la volata; il Brunopremi torna a -1 con Calamai e col muro di Zanon, Masiero bombarda la palla dei due set point, anestetizzati da capitan Comunello; servono i vantaggi e la spunta, in un finale di pathos puro, Bassano, premiata da un regalo avversario nella gestione di una freeball, e in definitiva da Sgarbossa, che incenerisce la parallela per il 25-27 conclusivo.
III SET - Si riparte da zero, ma con un Bassano galvanizzato e con un San Donà interrogato sui perché di un parziale perso dal +7. Eppure il vento continua a cambiare, facendo del match una traversata a vista; gli unici fari sono De Bortoli e Sgarbossa, con Bassano che tiene la testa avanti grazie a Calamai (6-8), abile a giocare di fioretto per l'8-9. Le ragazze di Davanzo concedono qualcosina dai 9 metri e vedono salire il livello della difesa avversaria, ma trovano proprio al servizio il punto del sorpasso, con l'ace di Masiero sinonimo di 12-11. Impossibile trovare una logica all'elastico del punteggio; molto più semplice ammirare la palletta di De Bortoli per il 14 pari o la pazienza con cui le vicentine si costruiscono il +5 grazie all'ace di Tartaglia. O la pipe ancora di De Bortoli che, tradotta nel 17-20, convince Arsenov all'interruzione; dalla quale riparte ancora col piede giusto Cesario Greggio, ma anche Calamai, chiamata in fast per il 18-21. San Donà non molla ribattendo colpo su colpo, ma trova proprio nella centrale di Arsenov il muro che blocca la seconda linea di De Bortoli; che si rifà in diagonale (21-22), ma che nulla può contro il block eretto anche da Tartaglia, sinonimo di tre palle set. La prima se ne va sempre grazie alla capitana lagunare; la seconda è quella buona, perché l'omologa Comunello mette giù l'unico, pesantissimo punto del proprio terzo set col mani fuori del 22-25.
I SET - C'è la diagonale Carraro - Lamartina a comandare il gioco di Davanzo, che sceglie Masiero e De Bortoli alla mano, Cibin e Cesario Greggio posti 3 e Guerrato libero. Arsenov ha le idee chiare: Veronica Zanon - Dissegna diagonale offensiva, Comunello e Sgarbossa schiacciatrici-ricevitrici con Bresolin e Calamai al centro a sfruttare le ricezioni del libero Scanavacca. I primi scambi sono semplicemente pazzeschi, sintomo della grandissima voglia delle due squadre di portare a casa il titolo. Sgarbossa inizia a martellare nonostante il buon muro veneziano, imitata dall'altra parte da De Bortoli; il ritmo è incalzante e le giocate qualitativamente eccellenti: a Lamartina risponde Bresolin, ma è soprattutto la fretta a giocare le carte peggiori di un mazzo biancoblu ottimo. Lo capisce Davanzo, che sull'attacco forzato e out di De Bortoli (8-11) chiama il primo time out, venendo premiata con l'ace di Cesario Greggio per l'11 patta. San Donà torna più lucida in campo anche dopo il sorpasso e seguente chiacchierata di Arsenov, inaugurando un punto a punto che, vivendo anche di qualche errore, sfocia nel break decisivo a partire dal 15-15: Masiero graffia la parallela, Lamartina il muro bassanese, entrambe trovando fortuna; quella che non ha Sgarbossa, per due volte fermata dal nastro in attacco plasmando il 20-16 con cui si apre l'ultimo rettilineo. Il Service Med tocca il +6, ma proprio lì le leonesse ruggiscono fino al 23-21, che spaventa sì le lagunari, ma non Cesario Greggio, che in primo tempo procura 3 set ball. Il primo lo annulla Comunello, il secondo lo trasforma Carraro, che sfrutta un errore in ricostruzione delle giallorosse per mettere giù il 25-22 finale.
II SET - Quello che era stato il tallone d'Achille di Bassano nel set precedente, la ricezione, si dimostra croce anche al rientro in campo per Comunello e compagne. 4-0 subito con il fortunoso ace di Masiero aiutato dal nastro, per una forbice che si apre ancora sulla ricezione fallosa di Sgarbossa nel turno dai 9 metri di Cesario Greggio. Bassano si risveglia dall'incubo sul 9-2, in un rovo di spine che per le venezine è in realtà un comodo cuscino; Calamai e Dissegna provano a suonare la carica ricucendo fino al -4, ma a fare la differenza è un momento di appannamento dell'Imoco: cadono tre palloni sanguinosi e sul 12-10 Davanzo decide di parlarci su, senza però trovare le risposte sperate: la parità giunge al 12, ma invece di cavalcare l'onda, Bassano si ferma, dando ossigeno alla ripresa biancoblu. Dal 13-13 al 16-13; dal 16-15 al 18-15, in un'altalena infinita di punteggio e palpitazioni. De Bortoli si carica le compagne sulle spalle e firma tre punti pesantissimi (saranno 9 a fine periodo) compreso l'ace del 20-17 che scalda la volata; il Brunopremi torna a -1 con Calamai e col muro di Zanon, Masiero bombarda la palla dei due set point, anestetizzati da capitan Comunello; servono i vantaggi e la spunta, in un finale di pathos puro, Bassano, premiata da un regalo avversario nella gestione di una freeball, e in definitiva da Sgarbossa, che incenerisce la parallela per il 25-27 conclusivo.
III SET - Si riparte da zero, ma con un Bassano galvanizzato e con un San Donà interrogato sui perché di un parziale perso dal +7. Eppure il vento continua a cambiare, facendo del match una traversata a vista; gli unici fari sono De Bortoli e Sgarbossa, con Bassano che tiene la testa avanti grazie a Calamai (6-8), abile a giocare di fioretto per l'8-9. Le ragazze di Davanzo concedono qualcosina dai 9 metri e vedono salire il livello della difesa avversaria, ma trovano proprio al servizio il punto del sorpasso, con l'ace di Masiero sinonimo di 12-11. Impossibile trovare una logica all'elastico del punteggio; molto più semplice ammirare la palletta di De Bortoli per il 14 pari o la pazienza con cui le vicentine si costruiscono il +5 grazie all'ace di Tartaglia. O la pipe ancora di De Bortoli che, tradotta nel 17-20, convince Arsenov all'interruzione; dalla quale riparte ancora col piede giusto Cesario Greggio, ma anche Calamai, chiamata in fast per il 18-21. San Donà non molla ribattendo colpo su colpo, ma trova proprio nella centrale di Arsenov il muro che blocca la seconda linea di De Bortoli; che si rifà in diagonale (21-22), ma che nulla può contro il block eretto anche da Tartaglia, sinonimo di tre palle set. La prima se ne va sempre grazie alla capitana lagunare; la seconda è quella buona, perché l'omologa Comunello mette giù l'unico, pesantissimo punto del proprio terzo set col mani fuori del 22-25.
IV SET - L'ultima chance sandonatese è un
quarto periodo alla morte, concetto espresso in modo chiaro e inconfutabile
dall'azione che porta al 3-2 di De Bortoli, autentica figura della partita con
33 punti complessivi. Bassano però inizia a sentire profumo di vittoria, profumo
di cui è inebriato il triplo muro di Calamai per il 6-9 su cui le giallorosse
costruiscono la propria partenza. Si gioca di fino, si gioca d'intelligenza e
anche un po' di gestione delle energie, sia fisiche che mentali; quelle che
sembra non avere più il Service Med, affondato al -5 dall'ace dell'onnipresente
Calamai, e aggrappato alla vena di Chiara De Bortoli: suo il mani fuori del
12-13, reso effimero dalla coppia Sgarbossa - Dissegna. Che è la stessa che
riporta la parità a 16 con un errore a testa, prima che Calamai faccia il bello
e il cattivo tempo: muro e primo tempo per il 16-18, block subito da Cesario
Greggio per la parità a 19 che stappa l'ultima bottiglia: resa frizzante da
Masiero, De Bortoli e Carraro (23-20), dalla palla recuperata da Guerrato
dall'altra parte del campo, dall'attacco di Comunello per il 23-22. Il finale è
da apnea: ancora Masiero regala due tie break point a San Donà, messi a frutto
da De Bortoli con la schiacciata del 25-22 che siginifica quinto set.
V SET - Il volley è crudele perché qualcuno deve perdere a prescindere
dai meriti e dallo spettacolo: Service Med Imoco Volley San Dona e
Brunopremi.com Bassano danno il là all'ultimo chilometro della maratona di
Castelfranco con il confronto a distanza fra i capitani De Bortoli e Comunello:
tutto loro il 2-2 di partenza, prologo di un quinto set esaltante. Le veneziane
prima subiscono Dissegna, poi ribaltano sul 6-5 grazie ad un errore di gioco
giallorosso, e al cambio campo sono avanti di uno col block in di Masiero. Si va
di punto a punto, si va verso una conclusione epica: Calamai griffa l'ace
dell'8-10, Comunello la diagonale stretta del 9-12 che mette San Donà alle
corde. Davanzo ci parla su: attacco e battuta vincenti di Cesario Greggio e la
parallela di De Bortoli (12-13). Il finale è un soffio: muro di Carraro, ace di
Greggio e match ball San Donà. Comunello annulla ed è 14-14 al termine di
un'azione sensazionale; Cibin mura ed è secondo match point: quello buono,
perché la palla cade in azione concitata dopo la battuta "slash" di Carraro e
possibile tocco del muro biancoblu. Finisce 16-14, finisce con San Donà campione
regionale.
Dal sito www.fipavveneto.net
Iscriviti a:
Post (Atom)