
Edno e Vanessa accanto la Basilica e dentro d'essa.
Fotto scatatta nella ocasione in cui siamo andatti a Padova nell mese de agosto de 2009.
Quello che se segue qui giu é estrato da Wikipedia.
La
Basilica di Sant'Antonio a
Padova, conosciuta dai padovani semplicemente come
il Santo, è la più importante chiesa della città e una delle più grandi e visitate al mondo. Non è comunque la
cattedrale patavina, titolo che spetta al
duomo. In essa sono custodite le
reliquie di
sant'Antonio di Padova.
La piazza antistante ospita il
monumento equestre al Gattamelata di
Donatello. Donatello realizzò anche le sculture bronzee (
Crocifisso della basilica del Santo, statue e formelle di varie dimensioni) che il Boito ha collocato sull'altare maggiore da lui progettato.
A tutt'oggi la chiesa è una delle sole 4 appartenenti allo Stato Vaticano e non site nella capitale, ed è soggetta alla sua giurisdizione. Tra le altre ricordiamo il
Pontificio Santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei, la
Basilica della Santa Casa a Loreto in provincia di Ancona, la
Basilica di San Francesco ad Assisi in provincia di Perugia.
Il corpo del santo era stato sepolto, come da suo desiderio, nella chiesetta di Santa Maria
Mater Domini, accanto al convento da lui fondato nel
1229.
È questa chiesa il nucleo da cui parte la costruzione della Basilica
che la ingloba come Cappella della Madonna Mora. La costruzione della
basilica comincia probabilmente già nel
1232, un anno dopo la morte di
sant'Antonio da Padova, e si protrae fino al
1310.
Modifiche all'assetto della Basilica si prolungano fino al XV secolo,
con un forte impulso dopo l'incendio e conseguente crollo di un
campanile nel
1394. I lavori del
XV secolo includono il rialzamento del deambulatorio e il riassetto del coro, con la costruzione di una nuova cortina.
Pietro Lombardo figlio di ser Martino da
Carona, scultore e architetto, all'età di 29 anni nel
1464 è attivo nella Basilica del Santo ove scolpisce in stile rinascimentale il
monumento di Antonio Roselli e nel
1467 la
lapide sepolcrale di Jacopo Pavini.
È caratterizzata da una perfetta armonizzazione di diversi stili: la
facciata a capanna romanica; i
contrafforti che si sviluppano fino a diventare
archi rampanti che, in parallelo, scandiscono con regolarità lo spazio e le cupole in
stile bizantino. I campanili richiamano, poi, quelli di
San Marco a
Venezia, ma è, del resto, tutto lo spazio coinvolto ad essere bizantino, con la mediazione di Venezia.
Il chiostro del Capitolo ospita interessanti tombe di docenti dell'
Università di Padova, fra cui quelle di
Bonjacopo Sanvito e
Raniero degli Arsendi.
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